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Risk Consulting
Lo Studio Legale Schiatti partecipa, in collaborazione con l'Avv. Simona Chiarini, alla Risk Consulting per la consulenza in materia di D.Lgs 231.01 e per la redazione dei Modelli Organizzativi di Gestione e Controllo anche per le piccole e medie imprese, proponendo modelli con costi adeguati ad ogni realtà.
La delicatezza e l’importanza della disciplina del D.lgs. 231.01, per la vita della Società, impone di affidarsi a professionisti qualificati ed esperti del settore. La Risk Consulting, in collaborazione con un team di esperti professionisti del settore, lavora nella realizzazione e nello sviluppo di sistemi di gestione aziendale ed offre, in una unica soluzione:
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Analisi del sistema organizzativo della Società;
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Valutazione dei rischi e delle eventuali sanzioni applicabili in base al d.lgs 231.01;
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Verifica di coerenza del sistema con la politica sociale;
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Eventuali riprogettazioni del sistema organizzativo in base ai rischi rilevati;
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Redazione personalizzata del modello organizzativo di gestione e controllo;
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Elaborazione del codice etico.
Risk Consulting permette di coniugare perfettamente la necessaria flessibilità e l’imprescindibile autonomia dei protagonisti della vita della Società, tutelando la Società stessa da eventuali commissioni di reati.
Per offrire la miglior risposta possibile, Risk Consulting realizza i propri sistemi di gestione e controllo ispirandosi a tre fondamentali principi: tracciabilità delle operazioni (devono essere sempre verificabili i soggetti che prendono le decisioni così da attribuire con certezza le eventuali responsabilità); separazione delle responsabilità (la contrapposizione ed il bilanciamento delle responsabilità tra più soggetti è il miglior deterrente per la commissione di illeciti); documentazione dei controlli (in modo che rimanga evidenza dei controlli effettuati).
‘’Societas Delinquere Potest’’
Il Decreto Legislativo n. 231.01 ha introdotto una responsabilità mista penale - amministrativa per ogni Società in caso di commissione di reati da parte di suoi amministratori, dirigenti o dipendenti.
Tale responsabilità è oggettiva ed è ritenuta esistente, pertanto, ogni qual volta sia commesso, nell’interesse o a vantaggio della Società, uno dei reati previsti dal testo del D.lgs. 231.01
Si tratta di una sorta di Colpa di Organizzazione per la “[…] omessa predisposizione di un insieme di accorgimenti preventivi idonei ad evitare la commissione del reato presupposto: è il riscontro di tale deficit organizzativo che consente l’imputazione all’ente dell’illecito penale realizzato nel suo ambito operativo” (G.U.P. del Tribunale di Novara, 01.10.2010).
Sanzioni:
il D.lgs. 231.01 prevede pesanti sanzioni applicabili
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Pecuniarie: applicate per quote da un minimo di € 25.000,00 sino ad un massimo di € 1.500.000,00;
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Interdittive: tra cui figurano l’interdizione dall’esercizio dell’attività, la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni, il divieto di contrattare con la Pubblica amministrazione, l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli già concessi ed il divieto di pubblicizzare beni o servizi, con durata variabile da tre mesi a due anni;
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Confisca: sempre disposta con la sentenza di condanna per il prezzo o profitto del reato;
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Pubblicazione della Sentenza: può essere disposta se viene adottata una sanzione interdittiva.
Le sanzioni previste dal D.lgs. 231.01 possono danneggiare gravemente l’attività di una Società, arrivando in certi casi a determinarne persino il blocco, arrecando enormi danni economici.
Nel mercato moderno diviene imprescindibile, per la vita e per la competitività di ogni azienda, grande, media o piccola che sia, l’adozione di un adeguato modello organizzativo di gestione e controllo che certifichi la virtuosità della Società, dai dipendenti sino ai vertici della stessa.
Soggetti Interessati:
Sino all’agosto del 2007, la Società era ritenuta responsabile solo per reati di natura dolosa. A seguito dell’emanazione della Legge n. 123 del 3 agosto 2007 e del D.lgs. n. 121 del 2011, la responsabilità della Società si ha anche per reati di natura colposa.
Una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione Penale, sul tema dell’applicazione del D.lgs 231.01 alle ditte individuali, ha stabilito che ‘’la mancata menzione deve intendersi come inclusione tacita’’ (sent. n. 15657/2011 Cassazione Penale Sez. III), determinando di fatto l’applicazione della disciplina del D.lgs. 231.01 ad ogni tipo di Società.
Persino ‘’lo studio professionale costituito in forma di società è soggetto all’interdizione’’ (sent. n. 4703/2012 Cassazione Penale).
Modello Organizzativo di Gestione e Controllo:
Il D.lgs. 231.01, oltre a determinare pesantissime sanzioni, offre alle Società anche il rimedio per evitarne l’applicazione. Infatti, non sarà ritenuta responsabile, e andrà esente da pena e sanzioni, la Società che abbia adottato ed applicato un Modello Organizzativo di Gestione e Controllo adeguato alla propria attività.
È inoltre possibile, e consigliabile, l’adozione di un Codice Etico, ovvero l’insieme dei diritti, doveri e responsabilità che caratterizzano la politica della Società, e che ne fondano e indirizzano ogni condotta.
Tramite l’adozione ed applicazione di questi strumenti, le Società possono garantire procedure strutturate ed organizzate, evitando di incorrere nelle gravissime sanzioni previste dal D.lgs. 231.01.
Opportunità:
L’adozione del Modello Organizzativo di Gestione e Controllo e del Codice Etico non è soltanto il mezzo per evitare le sanzioni previste dal D.lgs. 231.01, ma è anche l’opportunità di riorganizzare ed ottimizzare la gestione ed il controllo della propria Impresa, oltre ad essere un importante ed elegante biglietto da visita per tutti i soggetti con cui la Società intrattiene rapporti. I vantaggi apportati sono:
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Non applicazione di sanzioni pecuniarie o interdittive nel caso di reato;
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Tutela dell’investimento dei soci e degli azionisti;
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dell’organizzazione e dei protocolli aziendali;
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Migliore immagine aziendale con conseguente vantaggio competitivo;
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Pass di entrata per i mercati che richiedono tale modello;
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Facilitazione all’;
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Agevolazione ed integrazione dell’ del Collegio Sindacale.
Il Modello Organizzativo di Gestione e Controllo presenta, inoltre, numerose affinità con i sistemi di gestione per la qualità (Iso 9001), l’ambiente (Iso 14001) e la sicurezza (Iso 18001), che possono essere adottati congiuntamente ad esso ed in piena armonia.
‘’L’adozione del modello non è obbligatoria, ma la mancata adozione è sufficiente a configurare rimproverabilità in capo all’Ente’’ (sent. n. 36083/2009 Cassazione Penale Sez. VI).
‘’Non è obbligo dell’Ente di dotarsi di un modello, ma (…) si rinviene dovere di sana gestione in capo all’Ente di dotarsi di un adeguato modello organizzativo (GIP Milano 03.01.2011).
Per informazioni pià dettagliate è possibile prendere contatto con lo Studio Legale Schiatti per una prima consulenza gratuita o direttamente con la Risk Consulting all'indirizzo mail risk_consulting@yahoo.it